Settemila metri quadrati di superficie, cento espositori, 30 macchine utensili, 15 robot operativi, 11 buyer esteri e oltre 380 studenti: sono alcuni dei numeri che caratterizzano l'edizione 2016 di «BIE – Brescia Industrial Exhibition», la fiera delle lavorazioni e delle tecnologie dei metalli in programma dal 19 al 21 maggio prossimi al Centro Fiera di Montichiari.
A ORGANIZZARLA - per il secondo anno consecutivo - la monteclarense G-Events (Gruppo Italtelo) con il patrocinio dell'Associazione industriale bresciana e della Camera di commercio territoriale, unite per raggiungere il medesimo obiettivo: creare un palcoscenico di visibilità e attrazione per le molte eccellenti piccole e micro imprese della meccanica del territorio, strizzando l'occhio anche al mercato internazionale. «Crediamo moltissimo nelle potenzialità di questo evento che, in particolare per le Pmi, può diventare un ponte tra il tessuto produttivo bresciano e il resto del mondo», esordisce il presidente del Settore meccanica di Aib, Angelo Baronchelli (è anche leader del gruppo AB di Orzinuovi), durante la presentazione nella sede dell’organizzazione di via Cefalonia. La rassegna - aggiunge - «ha come cifra distintiva proprio un forte orientamento verso l'esterno e un’importante vocazione internazionale».
Brescia è protagonista in un contesto regionale tra i più industrializzati d'Europa «e non è seconda a nessuno soprattutto nel settore della meccanica», gli fa eco il responsabile commerciale di G-Events, Silvano Monteverdi per il quale BIE è un vero e proprio «contenitore» di potenziali clienti che arrivano nel Bresciano «per toccare con mano quello che a livello territoriale sappiamo fare». E i numeri lo testimoniano. A fronte dei 65 espositori l'anno scorso, l'edizione 2016 ne annovera un centinaio, con ben 11 buyer (tutti appartenenti al settore della lavorazione dei metalli, e in particolare dei ricambi per le automazioni, automotive, macchine utensili e costruzioni meccaniche ) provenienti da Germania, Lituania, Lettonia. Estonia, Polonia e Norvegia grazie al progetto «Incoming buyer esteri».
VARIE LE DIRETTRICI lungo le quali si articola la fiera. Oltre all'internazionalizzazione (con i buyer esteri impegnati in incontri «B2B» con gli espositori e i visitatori) e alle microimprese (che con una formula agevolata chiavi in mano possono partecipare all'evento e mostrare ciò di cui sono capaci a grandi realtà internazionali), ci sarà anche un'area dedicata ai «nomi d'eccezione»: uno Special Guest che vedrà la presenza di eccellenze bresciane quali BTB Transfer (presenterà un intero ciclo di produzione di un componente idrotermosanitario in ottone); il Gruppo OMR di Rezzato (che porterà i motori di alcune delle più belle auto del mondo); ed ancora, Porta Solutions, che presenterà la piccola e flessibile Multicenter 3 mandrini e - novità assoluta - l'Itis Castelli di Brescia. L’istituto, vincitore del Rockwell Collins Innovate Awards e della finalissima della gara di robotica di Eindhoven, porterà a Montichiari il suo «Dante», un robot telecomandato in grado di raccogliere oggetti e muoversi anche su terreni accidentati interamente progettato dagli studenti che sono stati sostenuti dalla Fondazione Castelli.
Proprio la robotica, del resto, sarà il piatto forte di questa seconda edizione di «BIE», con nomi del calibro di Comau, Tiesse Robot, Automazioni Industriali e G. Robotica a testimoniare il ruolo strategico giocato dall'Italia e dal territorio bresciano nel comparto dell'automazione industriale. Confermate anche l'area «business lounge» dedicata all'ospitalità, con degustazioni a base delle eccellenze del territorio, e l'area «education», con una dozzina di istituti tecnici impegnati nella manifestazione per implementare il dialogo scuola-lavoro.
«CI SENTIAMO la fiera di tutto il territorio bresciano e da qui vogliamo partire per rinsaldare il legame con il mondo produttivo», dice il direttore del Centro Fiera del Garda, Germano Giancarli; affiancato - tra gli altri - dal sindaco di Montichiari, Mario Fraccaro, dalla preside del Castelli, Simonetta Tebaldini, e da alcuni imprenditori che saranno alla rassegna, sottolinea «l'orgoglio di appartenere ad una terra tanto industriosa, determinata e creativa».
«Entro tre anni, l’Itis di Brescia sarà l’istituto a più alta tecnologia in Italia». Parola di Simonetta Tebaldini, la dirigente. «Abbiamo portato il livello degli studi e delle esperienze didattiche più avanti di quelli delle scuole tedesche» parola di Giuliano Baglioni, Presidente della Fondazione Castelli. Le dichiarazioni si sono sentite ieri mattina, a margine dell’inaugurazione di tre nuovi laboratori dotati di strumenti informatici e di automazione, gli stessi che i diplomati troveranno nelle aziende di eccellenza una volta usciti da percorso scolastico.
Il costo per l’istituto è stato di 150.000 € (centocinquantamila), cui va aggiunto il lavoro dei docenti, dei tecnici e degli studenti che hanno lavorato durante le ore di alternanza scuola-lavoro in fabbrica, e 1.200.000 € (un milione e duecentomila) in macchinari, e licenze software sono stati donati dalla Fondazione Castelli. A questa importantissima forma di sostegno hanno attivamente contribuito ben nove società del nostro territorio (Automazioni Industriali srl, Gefran spa, Metalwork spa, NuovaMacut srl, Cembre spa, Z.M. Automazione, Virgilio Nastri srl, CIEB Servizi spa, Camozzi spa), a testimoniare il forte attaccamento alle necessità di questo storico ed importante Istituto Tecnico.
«Basta con la rincorsa, perdente per il mondo delle aule, dei cambiamenti tecnologici ultraveloci, basta con le sorprese e le inadeguatezze varcando per la prima volta i cancelli aziendali. Nei laboratori si saranno già visti i processi, i macchinari, si saranno conosciuti e approfonditi i software. Le nostre imprese, tramite la Fondazione Castelli, si sono mostrate lungimiranti e l’istituto è ben consapevole che oggi al mercato servono tecnici all’avanguardia per le sfide globali» è stato il commento di Diego Peli, presente alla cerimonia in nome della Provincia con l’assessore Marco Fenaroli per il Comune oltre a imprenditori, genitori, ex «castellini», oggi professionisti o manager.
Con i corsi elettrico, elettrotecnico, meccanico, chimico-metallurgico, di informatica, di energia, di telecomunicazioni, il Castelli copre una gamma vasta di offerta.
LA METÀ dei diplomati prosegue all’università, soprattutto a Ingegneria, l’altra metà trova occupazione entro un anno, secondo i dati forniti dalla Preside. L’appoggio della Fondazione Castelli e delle aziende consente anche altre iniziative. È stato sostenuto ad esempio il gruppo che la scorsa settimana ha partecipato a Eindhoven in Olanda a un concorso di Robotica, vincendo il premio per l’Innovazione con il robot Dante, capace di muoversi su terreni accidentati e raccogliere pezzi da terra. Un componente del gruppo, Ettore Gorni, si è classificato anche primo al concorso nazionale per l’Automazione e giovedì sarà a Roma per la premiazione. I ragazzi ieri sono stati applauditi dagli invitati e hanno regalato una maglietta promozionale alla preside e al presidente Baglioni. Tra i programmi futuri di collaborazione della Fondazione Castelli ci sono l’acquisto di nuovi torni, centri di lavoro a controllo numerico per l’officina meccanica, un microscopio elettronico per il laboratorio di metallurgia, la progettazione di una vettura sportiva da competizione per la partecipazione alle gare specifiche.
Un’altra sinergia, con Tim - Telecom Italia e con alcune ditte bresciane di settore, all’interno dell’alternanza scuola / lavoro, ha dato vita a un corso intitolato «Il mondo iperconnesso», dieci incontri teorico-pratici di tre ore pomeridiane con gli esperti sulle tecniche impiegate nelle reti di nuova generazione, rivolti agli studenti del corso delle Telecomunicazioni e ai sei compagni spagnoli presenti per Erasmus. Il migliore potrà partecipare a un summer camp a Roma.
Magda Biglia